La Storia dei Videogiochi

Qual’è la vera storia dei videogiochi? Da che cosa derivano i videogiochi a cui tutt’oggi giochiamo? Retrogame.biz vuole dedicare questa pagina alla storia ed alle vere origini dei videogiochi, attraverso un percorso ricco di notizie, foto, video e cenni storici. Una sezione imperdibile per gli amanti del retrogaming.

Anni ‘40: la fine della guerra e l’inizio del divertimento

La Storia inizia alla fine Seconda Guerra Mondiale, quando tutte le nazioni del Mondo sono alle prese con la propria ricostruzione materiale e, soprattutto, morale. I commerci riprendono regolarmente, l’influenza americana si fa sentire in tutta Europa e l’entusiasmo di cominciare una nuova vita ha dato linfa alla scienza ed alla tecnologia. Così, nel 1947, nacque il primo “videogame” , grazie a Thomas T. Goldsmith Jr. e ad Estle Ray Mann; si trattava di unasimulazione di lancio di missili (l’influenza della guerra era netta), dove, attraverso una manopola, si dovevano centrare determinati bersagli. Il gioco non era visibile su uno schermo, bensì su un radar, utilizzato in guerra. Non esisteva ancora il lato “grafico”, quindi furono utilizzati degli adesivi per rappresentare i bersagli.


Anni ‘50: I videogiochi prendono forma

La Storia comnicia a prendere forma; 5 anni più tardi, nel 1952, vide la luce il primo videogioco della storia su un tubo catodico dalle dimensioni di 35×16. Si tratta di OXO, un simulatore del gioco del tris, inventato all’universita di Cambridge da Alexander S. “Sandy” Douglas. OXO, conosciuto anche come Noughts and Crosses, permetteva di sfidare il computer ed era utilizzabile solo sui computer EDSAC, adottati esclusivamente da quell’univesità. Sull’onda di questa invenzione, nel 1958William Higinbotham creò Tennis For Two, un simulatore, appunto, di tennis. Il videogame, studiato appositamente per due persone, mostrava il campo da tennis lateralmente ed era dotato di due “joystick”, formati da una manopola per controllare la traiettoria e un tasto per lanciarla. Fu, addirittura, simulata la forza di gravità, tramite un apposito algoritmo.


Anni ‘60: Spacewar! lancia la nuova rivoluzione

Ci troviamo ora negli anni ‘60 ed i videogiochi cominciano a diffondersi in maniera più decisa; tutto questo avviene, grazie alla nascita di Spacewar!. Programmato per i computer DEC PDP-1, nel 1961, da uno studente, Steve Russell, insieme ai suoi compagni del MIT (Massachusetts Institute of Technology), rappresentava la simulazione di una battaglia tra due astronavi spaziali. Era possibile distruggere il nemico con dei missili oppure fare in modo che cadesse nel buco nero centrale, il quale aveva anche la funzione di centro gravitazionale. Incluso su tutti i computer DEC, diede, a sua insaputa, il via alla diffusione dei videogames. Grazie a SpaceWar!, molti scienziati e studiosi cominciarono a dedicare i propri sforzi e le proprie idee a quel nuovo tipo di intrattenimento, che tanto stava entusiasmando gli Stati Uniti. L’evoluzione degli studi portò risultati stupefacenti nel 1967, quando Ralph Baer creò il primo videogioco della storia, visualizzabile su un comune televisore: il suo titolo era Bucket Filling Game. Si trattava di un videogioco semplice, per due giocatori, in cui si doveva svuotare metà dello schermo blu, usando un solo tasto. Non contento, Baer inventò, l’anno successivo, una “scatola”, il Brown Box, che può essere definita l’antenata delle console.


Anni ‘70: La nascita delle console

Il sistema Brown Box ebbe uno sviluppo fulminante, che lo porto a trasformarsi in Magnavox Odyssey, la prima vera console, in grado di proporre all’utente diversi videogiochi. Si trattava di una macchina analogicapriva di audio, ma che inaugurò l’utilizzo degli sprite. Inoltre, venne introdotta la prima periferica esterna, un fucile chiamato Light Gun, utilizzabile in alcuni titoli, tra cui uno riguardante il tiro al bersaglio. La console venne messa in vendita nel 1972 per poi essere tolta nel 1975, per insufficienza di vendite. Al prezzo alto ($100) si aggiungeva il fatto che la console era utilizzabile su televisori Magnavox. Contemporaneamente, nel 1971, fa il suo esordio anche il videogame “arcade”, il nostro caro coin-op, grazie a Galaxy Game, un titolo ispirato a Spacewar!. Fu inventato all’università di Standford e funzionava grazie all’inserimento di una moneta. Qualche mese più tardi, Spacewar! venne riprogrammato e migliorato da Nolan Bushnell e Ted Dabney, dando vita a Computer Space, il primo coin-op, di cui furono prodotti 1500 esemplari. L’azienda costruttrice dei cabinet fu la Nutting Associates. Computer Space non fu un grande successo, a causa della sua elevata difficoltà. Così Bushnell, non soddisfatto, proseguì nei suoi studi e progetti. E fu così che nel 1972 inventò una console, che non dovrebbe essere una novità per moldi di voi: l’Atari. In contemporanea, creò Pong, rilasciato in versione coin-op il 29 settembre 1972. Il suo straordinario successo lo portò a dichiarare che:


“Dopo aver installato la prima macchina sono andato di corsa a casa perché ero troppo emozionato per sopportare un insuccesso. Un paio d’ore più tardi, il gestore della sala giochi mi telefona disperato. Si è rotto, dice. E io mi precipito a vedere cos’è successo. In effetti non funzionava più. Ma soltanto perché le monetine da 25 centesimi non entravano più nella macchina. Il mio Pong era così pieno di soldi che rischiava di scoppiare!”
Pong è una simulazione di Ping Pong, totalmente in bianco e nero, il cui scopo è far sì che la pallina superi la barra dell’avversario. Le racchette era rappresentate, appunto, da queste due barre bianche. Molto semplice, ma tremendamente geniale. Il successo di Pong fu talmente incredibile da portarlo ad apparire su quasi 20.000 cabinet! Il suo esordio sulla console casalinga di Atari avvenne il 3 agosto 1975.


Da questo momento in avanti, i videogiochi si diffonderanno su tutto il Pianeta, dando un peso maggiore a quella storia già di per sè straordinaria….

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