venerdì 11 agosto 2017

Bombolo, pseudonimo di Franco Lechner (Roma22 maggio 1931 – Roma21 agosto 1987[1]), è stato un attore italiano.


Recitò spesso come spalla di attori come Tomas MilianEnzo Cannavale e Pippo Franco e interpretò ruoli comici, gag basate principalmente sulla fisicità, sulla mimica facciale, sull'utilizzo dell'onomatopea (famoso il suo Tze-tze!), del turpiloquio e del dialetto romanesco, recitando prevalentemente in commedie sexy. Divenne famoso soprattutto per aver interpretato il personaggio di Venticello, ladruncolo e informatore della polizia, nella serie poliziesca dell'ispettore Nico Giraldi, in cui appare in nove degli undici film realizzati. Il suo personaggio divenne una maschera tipica e lo rese uno degli attori più usati del cinema di genere italiano degli anni settanta e ottanta.ato nel rione Ponte, nel centro storico di Roma, esercitò per anni, fin dalla giovane età, l'attività di venditore ambulante come piattarolo (venditore di stoviglie, tovaglie e ombrelli ai passanti) nei vicoli del centro, nella zona attigua allo storico mercato di Campo de' Fiori. Dal 1976, grazie all'interessamento del regista Bruno Corbucci, si dedicò al cinema, e contemporaneamente iniziò la collaborazione con la compagnia del Bagaglino di Castellacci e Pingitore.
Nel 1983, alla trasmissione Domenica in condotta da Pippo Baudo, rivelò di aver scelto il nome d'arte Bombolo poiché questo era stato da sempre il suo soprannome ispirato alla canzone omonima del 1932 scritta e musicata da Marf e Vittorio Mascheroni[2].
Fra gli anni settanta e ottanta partecipò come caratterista a decine di film diretti soprattutto da Bruno Corbucci e Pier Francesco Pingitore.

Bombolo con Giorgio Bracardi e Renato Nicolini alla manifestazione anti-fast food in piazza di Spagna il 20 aprile 1986
Il suo ultimo film fu quello girato insieme a Nino D'AngeloGiuro che ti amo del 1986, nel quale appare visibilmente dimagrito, segnato da un attacco di meningite acuta accusato pochi mesi prima, che lo aveva portato anche al coma durante il ricovero ospedaliero, al ritiro temporaneo dall'attività teatrale con la compagnia del Bagaglino oltre che da quella cinematografica, e da cui si riprenderà solo parzialmente.
Come riportato dalla biografia di Ezio Cardarelli in collaborazione con la famiglia dell'attore[3], il subentrare di un male incurabile agli inizi del 1987 lo portò a un nuovo ricovero ospedaliero e minò definitivamente il suo stato di salute già precario, costringendolo a un definitivo ritiro.
La sua ultima apparizione in scena, sul palco del Salone Margherita con la compagnia del Bagaglino, è avvenuta l'8 maggio 1987. Quella sera fu aiutato a salire sul palcoscenico a causa della debolezza dovuta alla malattia oramai incombente. Muore il 21 agosto 1987 all'ospedale Forlanini di Roma in seguito ad un arresto cardiaco all'età di 56 anni. L'attore riposa nel Cimitero Flaminio, a Roma, e l'epitaffio sulla sua tomba riporta la scritta "Ciao Bombolo Core de Roma".
Tomas Milian ha raccontato che al funerale di Bombolo, avvenuto il 24 agosto 1987 nella parrocchia di Santa Maria in Vallicella, si nascose dietro una colonna affinché nessuno lo notasse e quando il feretro passò davanti a lui, gli diede un affettuoso buffetto, in ricordo di tutti gli schiaffoni che, sul grande schermo, nei panni dell'ispettore Nico Giraldi, aveva rifilato all'attore romano

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